Abeti, betulle, frassini, olmi…
Queste sono solo alcune delle piante che prosperano nell’area centro-sud della Norvegia.
Cercando sul web si trovano un sacco di pennelli texturizzati che riproducono proprio gli abeti. Ne avevo scaricato uno compatibile con CLIP STUDIO PAINT, il programma che uso per disegnare e non si può negare che semplifichi enormemente la vita…
Ma non li uso volentieri.
Un occhio attento può accorgersi che si tratta di un pennello meccanico ed è una cosa che voglio evitare il più possibile. Mi sono quindi messa di impegno per imparare a disegnare questi alberi magnifici e ora voglio mostrarvi i primi risultati.
Studio degli abeti: primi passi
Se devo provare a disegnare un determinato soggetto, è mia abitudine cercare di studiarlo a fondo partendo dalla “teoria“.
Quindi, innanzitutto, mi cerco materiale fotografico e descrittivo.
Come si sa, l’abete fa parte della famiglia delle conifere ed è un albero sempreverde con una chioma conica o a forma di guglia. La corteccia si presenta liscia e sottile con vesciche resinose negli esemplari giovani. Negli esemplari maturi invece è spessa, rugosa e solcata, a volte sfaldata in placche. Se vi interessano altri dettagli sull’abete potete cliccare qui.
Credits: Immagini © Photo by Sıla Yardım on Unsplash
Dopo essermi guardata non so più quante foto di abeti, ho cominciato a ragionare su come riprodurli. Sono quindi partita dalla sua forma geometrica di base, ovvero il triangolo.
Ho poi schematizzato i rami partendo dal centro del triangolo verso l’esterno, facendo attenzione che i rami più in alto puntassero verso l’apice e aprendo di più i rami più bassi man mano che scendevo.
Ora, a me non interessa essere troppo realista (non è il mio campo) per cui ho cercato di rendere l’idea delle fronde con dei piccoli tratteggi.
Le sperimentazioni più complesse
Una volta fatti questi esperimenti, a mio avviso ben riusciti, sono passata a fare degli studi più complessi, inserendo questi alberi in un paesaggio completo.
Nel disegnare le piante più lontane, però, ho agito in modo un po’ diverso. Sono sempre partita dal triangolo di base e per dare la resa dei rami ho usato dei tratteggi seghettati più ampi.
Ed ecco quindi qualche esempio di paesaggi completi! Non male, vero?
Ovviamente come sempre c’è margine di miglioramento, ma una volta capito il trucco basta continuare ad insistere e la tecnica si migliorerà col tempo.
Thanks for your blog, nice to read. Do not stop.
Thank you very much! I’m really glad you like it ❤️