Oggi voglio parlavi di Brindille, una graphic novel in due volumi che ho scoperto per caso e che mi ha subito conquistata.
Tempo fa ho fatto un sondaggio su Instagram (se ancora non mi segui clicca subito qui!) per chiedere ai miei follower se l’avessero mai letta.
Quando la risposta è stata “NO”, a dire il vero ci sono rimasta un po’ male.
Ho deciso allora di scrivere questo articolo, che non vuole essere una recensione, in realtà…
Vi racconto cosa mi è piaciuto di questa graphic novel e perché trovo che meriti di essere letta.
La Trama
“Brindille ha perso la memoria. Potrebbe rimanere al sicuro nel villaggio che l’ha accolta, ma il richiamo della verità è troppo forte. Non sa se è una strega o una fata, non conosce l’origine dei suoi misteriosi poteri… sa soltanto che, per capire chi è davvero, dovrà affrontare il suo destino.”
Questo è la descrizione della trama che troviamo sul quarto di copertina del primo volume ed è inutile dire che mi ha attirata subito.
Brindille si trova a dover scoprire un mondo magico, bellissimo ma ostile allo stesso tempo, che da un lato la richiama a sé mentre dall’altro la respinge.
La storia di questa ragazza bionda è di formazione e di crescita, di una presa di coscienza di sé lunga e difficile, ma soprattutto di avventura.
Amo particolarmente le storie di formazione, perché trovo che sia molto semplice identificarsi in un protagonista che sia costretto in qualche modo a crescere dalle circostanze.
Tutti in fondo viviamo storie di questo tipo, ogni giorno.
Il finale, infine, è spiazzante.
Non posso raccontarvelo, ma credetemi che è un notevole colpo di scena, un colpo di genio che MAI e poi MAI avrei potuto arrivarci da sola prima.
A mio avviso, non c’è niente di più di bello di arrivare in fondo ad una storia pervasa dal mistero e scoprire una verità che è stata leggermente accennata in più punti senza mai rovinare la sorpresa.
Gli autori
Arrivata a questo punto però devo ammettere la mia ignoranza:
prima di leggere questo fumetto non conoscevo gli autori che l’hanno creata.
Una volta letti i due volumi che compongono l’opera però sono andata a studiarmi un po’ la loro biografia.
Non è mio interesse farvi un trattato sulle loro vite, ma vi darò qualche nozione di base.
Frédéric Brrémaud è uno sceneggiatore nato a Seul e ha pubblicato per le maggiori case editrici francesi, come per esempio Soleil, Glénat e Ankama.
Federico Bertolucci invece è un disegnatore, illustratore e fumettista che ha collaborato con i maggiori produttori di intrattenimento, tra cui Disney, Dreamworks, Mattel e Panini.
I due collaborano da circa una decina d’anni e insieme hanno prodotto graphic novel di grande livello.
Direi che l’opera più importante che ho trovato è la serie “Love”, che ha vinto numerosi premi ed è stata acclamata tanto dalla critica che dal pubblico.
Insomma, gli autori hanno un curriculum davvero straordinario e non vedo davvero l’ora di leggere altri loro fumetti (e “Love” è decisamente un ottimo candidato per le mie prossime letture)!
La copertina e le tavole
Non starò a perdere tempo a raccontarvi la bellissima sensazione di prendere in mano un volume con la copertina cartonata, che è sicuramente gradevole al tatto e conferisce un valore maggiore all’opera.
Ad attirare la mia attenzione sono stati i colori morbidi e luminosi della copertina.
Trovo davvero bellissimi i colpi di luce che danno questa lieve ma potente luminosità alla figura di Brindille. In generale, l’uso della luce nella resa della tridimensionalità è ammirevole e invidio questa capacità del disegnatore.
È stato inoltre davvero piacevole scoprire che questo uso del colore è mantenuto anche in ogni singola pagina.
Ho adorato il modo in cui il colore viene usato per rendere una luminosità calda e avvolgente.
Anche nelle tavole “notturne” è sempre la luce a dominare la scena.
L’unica cosa che forse mi è piaciuta meno è l’uso di tante vignette in una sola pagina.
Per il mio gusto trovo che rallenti il ritmo rendendo tutto un po’ piatto, ma in fondo si tratta di una caratteristica tipica del fumetto francese ed è prettamente una questione di stile.
Cosa mi ha lasciato Brindille?
Questo fumetto mi ha lasciato due spunti.
Il primo è senz’altro dedicarmi di più alla colorazione.
Se avete visto un po’ di miei lavori avrete senz’altro notato che prevalentemente lavoro in bianco e nero.
Adoro usare i contrasti netti della china e per anni mi sono concentrata ad affinare la mia tecnica in questo senso.
Colorare per me non ha lo stesso fascino.
Però, come accennavo prima, questo fumetto mi ha fatto venire voglia di sperimentare anche il colore, con tutte le sue sfumature e i suoi colpi di luce.
La seconda cosa è cercare di essere più pulita nei tratti.
Dal momento che io disegno molto ad istinto e con tratti veloci, a volte tendo a fare troppi segni.
A seguito di questi ragionamenti, ho cercato di rendere onore a questa bellissima graphic novel con una fanart!
Spero davvero che vi piaccia e aspetto vostre considerazioni in merito!
La mia speranza è anche di essere riuscita a convincervi a dare a Brindille una possibilità, perché trovo che sia un gioiellino che merita un posto nella vostra libreria.
E se ancora non vi ho convinti, guardate questo bellissimo trailer:
ATTENZIONE: tutte le foto contenute in questo articolo le ho scattate io. I diritti sono chiaramente riservati agli autori.
Credits: Immagini © Photo by Frédéric Brrémaud on Federico Bertolucci on Unsplash